Prezzo ufficiale del canone Rai: la novità lascia tutti senza parole

Quanto “costa” il Canone Rai nel 2025? Il Nuovo prezzo è stato comunicato alcuni mesi fa tramite i canali ufficiali da parte dello stato, essendo questa forma di condizione di pagamento assolutamente prioritaria e necessaria per il corretto funzionamento dello stato. Condizione che ha portato una serie di eventi molto particolari nel corso dei mesi.

A lungo infatti è stato discusso all’interno dello stesso governo in carica un nuovo tipo di calcolo per la tassa televisiva, chiamata in modo anche non totalmente corretto Canone Rai, in modo specifico si tratta di un ambito particolare che definisce una necessità di pagamento di una imposta vera e propria legata al possesso della TV.

Tassa mai amata praticamente da nessuno anche da chi è molto ligio in questa forma di pagamento concettuale, il prezzo ufficiale del Canone Rai ha visto comunque un nuovo cambiamento, non così decisivo ma per molti comunque importante anche per una questione di principio effettivo: cosa cambia rispetto allo scorso anno?

Configurazione del Canone Televisivo

Fa parte delle imposte obbligatorie per una fetta di popolazione molto ampia, infatti per farne parte basta possedere una televisione, non è neanche importante l’utilizzo in quanto il canone televisivo non tiene conto di questo concetto. Il possesso è l’unico elemento tenuto conto per comprendere questa entità effettiva, da oramai molti anni.

E’ una tassa sul possesso di un prodotto concepito per la ricezione di specifici segnali audio visivi, ed è erede di un disegno di legge che evidenziava una tassa simile addirittura risalente a quasi un secolo fa, concepita quindi prima della diffusione della televisione in Italia (avvenuta in modo massiccio dagli anni 50 in poi).

Da sempre lo stato ha fatto molta fatica a convincere gli italiani a pagare regolarmente il Canone Rai, anche per questo motivo si tratta di qualcosa di estremamente poco appetibile per molti, viene considerata alla stregua di una costrizione, seppur “normale” visto che è improntata ad una funzione estremamente seguita ovvero il servizio pubblico.

Il “nuovo” Canone Rai

Il Canone Rai infatti è il principale mezzo che garantisce una visione gratuita e continua dei canali disposti dalla Tv di stato su tutti i canali, oramai molto più numerosi e diversificati, anche grazie al digitale terrestre. Nonostante gli sforzi, lo stato non è riuscito mai appieno a rendere la tassa televisiva davvero accettata, pur non essendo così fuori portata dal punto di vista economico.

Negli ultimi 10 anni l’importo è stato addirittura ridotto, così come è cambiata la formulazione che da pagamento unico è stato dilazionato in rate, che sono calcolate nel pagamento sulla fatturazione della corrente elettrica. Condizione che ha portato quindi una vera e propria diffusione di altre proteste, che però non hanno visto altri cambiamenti.

Lo stato ha mantenuto questa formula pari a 90 euro annui, opportunamente dilazionati lungo 10 mesi, da gennaio fino ad ottobre: in questo modo lo stato riesce a coprire una parte non sufficiente ma comunque maggiore delle spese del servizio pubblico rispetto al passato, un netto passo in avanti senza dubbio, ciò che “da fastidio” resta il concetto ancor prima dell’importo.

Quanto pagheremo? Ecco il nuovo prezzo

Nel 2024 è stata concepita una forma ridotta, scontata da parte dello stato nei confronti del Canone Rai, una sorta di “sconto” vero e proprio pari a 20 euro sul totale annuale, che ha portato quindi il calcolo finale a 70 euro invece dei tradizionali 90. Una scelta che secondo alcuni è stata politica, ma anche portata ad essere in qualche modo ingannevole.

Apprezzata da altri, questa forma di “taglio” però non è stato confermato anche per il 2025 e difficilmente sarà replicato anche per il 2026. Non è statso entro la fine del 2024 infatti confermata una modifica ufficiale ulteriore e per questo si è ritornati sul vecchio prezzo di 90 euro, mantenuto anche con la medesima formulazione evidenziata poc’anzi.

La modifica dello scorso infatti è stata semplicemente improntata ad essere concepiti come non definitiva sul disegno di legge: diversi esponenti avevano proposto l’eliminazione totale della tassa televisiva in questa forma, associandola ad altri pagamenti ad esempio in associazione ad altre imposte effettive, condizione che perà è stata considerata “rischiosa”.

Il futuro

Nessuna modifica quindi se non il vecchio prezzo: per nuove reali modifiche al Canone Rai toccherà aspettare, anche se difficilmente potrebbe palesarsi in tempi brevi ed al tempo stesso risulta difficile immaginare qualsiasi altra nuova condizione in grado di soddisfare una platea di cittadini che semplicemente non ne vuole sapere del Canone Televisivo.

Difficilmente però questo possa essere abbandonato, specialmente fin quando continuerà ad essere sotto finanziato: anche con la formulazione “a rate” attiva dal 2016 infatti poco meno del 30 % dei cittadini in possesso di almeno un Tv a casa pagano regolarmente e per tutto l’anno questa tariffazione, che come detto non è un pagamento volontario ma una imposta.

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