Nuova moneta da 7 euro, almeno è quello che traspare da qualche mese a questa parte sui social media, in concomitanza con l’annuncio delle nuove banconote che evidenzieranno nella terza serie dell’euro nuove emissioni che andranno a sostituire in modo graduale quelle attualmente in corso di circolazione, diffuse da diversi anni.
Molta curiosità ha destato questa potenziale emissione da 7 euro, con tanto di bozzetti evidenziati sul web, e riprodotti anche al di fuori del contesto sociale italiano. Ma quanto c’è effettivamente di vero in questa notizia? Non è la primissima volta che una news del genere inizia a rimbalzare grazie al tam tam mediatico.
La realtà è molto più semplice ed evidenzia come una notizia non ufficializzata può dare la percezione di esserlo, anche se non è completamente “campata per aria”. Ma, alla fine questa moneta da 7 euro esisterà in qualche modo? Non proprio, almeno non secondo la configurazione che possiamo immaginare oggi.
Moneta da 7 euro? Ecco quanto c’è di vero
Infatti si tratta di una sorta di notizia mai confermata da parte della BCE, ovvero l’entità unica che si predispone allo sviluppo ed annuncio di nuove emissioni. Tra l’altro l’euro viene impiegato da oramai 20 nazioni più quelle di piccola entità, un cambiamento del genere sarebbe dovuto essere stato annunciato parecchio prima.
La moneta da 7 euro infatti è una semplice bufala, creata però non intenzionalmente, derivante da un portale che ha ripreso in modo non corretto, attraverso un sito satirico l’emissione da 7 euro, frutto di un semplice fotoritocco neanche particolarmente raffinato. La notizia deriva dalla effettiva produzione di alcune monete commemorative coniate dal Portogallo.
La nazione lusitana infatti, così come le altre che fanno ricorso all’euro, ha la possibilità di concepire monete che hanno un valore facciale ma che non seguono la tradizionale numerazione impressa alle monete circolanti, concepite quindi con puri fini collezionistici, una di queste corrispondeva al valore di 7 euro e 50, dedicata a Magellano, navigatore portoghese del Cinquecento.
Nessun cambio monetario
Tutto falso quindi, condizione che ha portato nuovamente all’attenzione quanto una notizia concepita non per essere presa sul serio risulti essere stata invece considerata come tale, evidenza che porta anche l’assenza comune di fact checking ovvero il controllo delle fonti delle varie notizie che trovano spazio sul web, ogni giorno.
Attualmente non è in programma alcuna modifica per le monete, come invece già avvenuto per le banconote che come anticipato in apertura riguarderanno una modifica che però sarà attiva quasi certamente non prima della metà del 2026. Le monete europee dal 2002 ad oggi hanno avuto solo piccoli restyling grafici.
Nessun cambiamento per le monete, nessuno però sarà escluso per il prossimo futuro: si tratta di una serie di decisioni che non sono mai prese in poco tempo ma che potrebbero riguardare una nuova forma di moneta, in passato è stata ventilata l’ipotesi che riguarda una moneta da 5 euro di valore, molto specifico.
Nuove emissioni
Le nuove banconote sono state invece comunicate nel contesto effettivo direttamente da parte della BCE, per modernizzare ed identificare le figure europee sulle nuove emissioni: la terza serie delle banconote comunitarie riguarderanno infatti una doppia configurazione estetica dove saranno presenti figure storiche europee di grande influenza culturale di ogni tipo.
Marie Curie, Beethoven, Leonardo da Vinci e tanti altri saranno protagonisti con i loro volti sulle varie banconote, che continuranno a presentare colorazioni sovrapponibili e dimensioni identiche a quelle attuali così da non creare una forma di discontinuità tra gli esemplari. Al tempo stesso saranno presenti anche temi legati alla natura, sempre inerenti al contesto comunitario.
La scelta è stata dettata da una necessità di rinnovare le banconote sia esteticamente, ma anche sotto il profilo dei sistemi anti contraffazione, anche a fronte di un aumento di banconote false concepite a sviluppate nel corso degli ultimi anni. Condizione che in maniera particolare evidenza una vera e propria doppia necessità.
Monete non più utilizzate
Le monete comunitarie non sono state di fatto mai modificate in modo pesante, anche se la diffusione dei pezzi dal valore minore ha subito un cambiamento oramai oltre dieci anni fa, in particolare in nazioni come quella italiana che ha evidenziato una certa forma di ostracismo per gli esemplari più piccoli di forma e valore.
Monete da 1 e 2 centesimi di euro infatti hanno visto un graduale ma comunque rapido ostracismo, considerate emissioni troppo piccole e dallo scarso valore e per questo, in Italia non più coniate. Tuttavia queste monete restano comunque attive sul territorio comunitario e nella maggior parte delle altre nazioni del blocco europeo continuano ad essere coniate.